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Synthonia • insegnare a suonare la tastiera - metodo

insegnare a suonare la tastiera - metodo

Tecnica allo stato puro, esercizi, metodi,....

insegnare a suonare la tastiera - metodo

Postby Hybrid » Fri Dec 07, 2012 4:45 pm

Salve a tutti! Non avendo trovato la classica bacheca delle presentazioni, prima di venire al sodo mi presento! Cercherò di essere molto sintetico: approccio con la musica a 7 anni, studio del pianoforte da privatista, qualche esame di conservatorio nel lontano 1994 fino al terzo anno, poi proseguimento degli studi in organo e musica sacra della scuola S. Cecilia di Roma per abbandonarlo e darmi al cazzeggio (primo errore della mia vita). Da qui (16 anni) ho iniziato a suonare con i vari gruppi, da quello parrocchiale alle varie cover band poi nel 2002 ho mollato tutto per l'università. Nel 2006 ho reiniziato a suonare. Questa seconda fase di approccio è la più importante della mia vita, dove ho "veramente" iniziato a suonare: per passione, amore verso il mio strumento, la musica, i compagni di gruppo. Con il tempo ho accumulato esperienza, tour, conoscenze che mi hanno portato dove sono ora. Collaborazioni varie, 3 album in studio con vari progetti anche all'estero e un futuro musicale molto interessante. Al momento sono parte attiva di due band: una nota progressive metal sotto contratto e una sconosciuta di recente formazione ma molto interessante che rispecchia il genere dei primi anni dei Porcupine Tree e No Sound.

Ora voglio essere il più sincero possibile: non mi sono mai sentito all'altezza di insegnare ne di trasmettere la mia conoscenza a nessuno perchè un pò mi spaventava ma soprattutto non mi sentivo "tecnicamente all'altezza" di farlo. Non ho conseguito neanche metà degli anni del conservatorio ne ho collezionato "pezzi di carta" (a parte quello della laurea - quantomeno inutile per adesso) che lo "attestino". Seghe mentali mie? Vorrei la vostra SINCERA opinione sul fatto. Certo non saprei eseguire una "dance of eternity" a prima vista o un qualche virtuosista russo : Angle : ma per quanto riguardano le basi di sound engineering, composizione musicale con i vari logic e sonar, i principali reason e chi più ne ha più ne metta me la cavo bene.
DOMANDA: come posso insegnare ad un ragazzo di 14 anni suonare la tastiera? Ho sempre rifiutato queste proposte ( : book : ) ma adesso voglio provarci, sia perchè continuano a chiedermelo, sia per una sfida personale. Da dove parto? Che metodo uso? Che obiettivi pongo?
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Re: insegnare a suonare la tastiera - metodo

Postby Kenny » Fri Dec 07, 2012 5:42 pm

Benvenuto sul forum! : Wink :
Beh essendo lezioni private e non da conservatorio giocherà un ruolo essenziale la tua esperienza personale.
Per quanto mi riguarda (ho girato diversi insegnanti di pianoforte alla ricerca del "maestro ideale", per prendere lezioni private) ho trovato essenziale il fattore esperienza del tutor. Infatti, moltissime cose non sono spiegate a dovere nei libri o nei metodi tradizionali che trovi in commercio.
Se non ha la più pallida idea di cos'è la musica potresti iniziare dalle note musicali, spiegargli come nascono le varie note e come si intrecciano tra di loro.

Poi, ho notato che l'insegnante "standard" parte con mettere il libro delle scale davanti e fa suonare l'allievo, controllando la postura, il cambio del pollice e così via.

Se avessi fatto questa domanda fra qualche anno, ti avrei saputo dare una risposta più esauriente. : RedFace :
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Re: insegnare a suonare la tastiera - metodo

Postby Hybrid » Fri Dec 07, 2012 6:03 pm

per adesso raccolgo pareri. Queste lezioni partono a gennaio perciò ho quasi un mese di tempo per prepararmi. Io ovviamente tengo ancora tutti libri di pianforte e solfeggio fino al 5° anno se dovessero essermi utili! Però vorrei capire oltre all'approccio con il ragazzo cosa insegnarli prima e cosa dopo; a suo tempo mi rompevo parecchio fare le scale di mannino, hanon e company anche se ovviamente mi hanno "svegliato" fuori la mano!
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Re: insegnare a suonare la tastiera - metodo

Postby Kenny » Fri Dec 07, 2012 6:40 pm

Dipende dalla tenacia dell'allievo e anche dallo stile.
Per esempio, credo che si stuferebbe di meno (e quindi si impegnerebbe di più) se riuscissi a fargli suonare qualche semplice melodia, che magari già conosce, già dopo la prima lezione. Tipo quelle canzoni con due note che si ripetono... : Lol :

E credo sia importante anche far capire sempre lo scopo di quello che si sta facendo. Perché, in fondo... non è facile convincere un giovane che le scale servano a qualcosa. Quando, per farsele venire bene, occorre ripeterle lentamente e fino alla nausea.
Credo che il succo sia entusiasmare l'allievo sempre. Io sono il primo a mollare un corso se l'insegnante non mi stimola, perché mi fa perdere fiducia e quindi non mi applico più... e alla fine lascio perdere.
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Re: insegnare a suonare la tastiera - metodo

Postby Riven » Fri Dec 07, 2012 6:42 pm

Credo che lo studio delle scale, gli esercizi di tecnica e di articolazione siano imprescindibili. Così come un po di solfeggio.
La base di vuole : Wink :
Poi cercherei di capire cosa piace al ragazzo, cosa si aspetta dallo studio così da poter impostare una sorta di piano di studi.
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Re: insegnare a suonare la tastiera - metodo

Postby Hybrid » Fri Dec 07, 2012 7:04 pm

meglio che ci aggiorniamo dopo che ho chiesto al ragazzo/madre cosa vogliono ;-)
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Re: insegnare a suonare la tastiera - metodo

Postby northernteve » Fri Dec 07, 2012 7:15 pm

Ciao!!
Io ho cominciato ad insegnare da Settembre, e fra i miei ragazzi c'è anche un quattordicenne.
Quello che ti consiglio di fare (perchè lo hanno fatto con me, e se sono ancora qui : Chessygrin : ha funzionato) è non spiombarlo con tecnica, tecnica, solfeggio, tecnica, solfeggio, solfeggio... : WallBash :
Comincia dicendogli proprio DUE cose di teoria, quelle essenziali che lo possano aiutare a muovere i primi passi di fronte alle note. Via via che troverete qualcosa di nuovo glielo spiegherai. E comincia da subito a farlo suonare, cercando di stimolarlo facendogli raggiungere qualche piccolo risultato già dalla seconda\terza lezione. Di aiuto ti può essere il Beyer, che è un metodo davvero valido, magari aggiungendoci qualche piccolo esercizio della Czernyana, che sono molto carini e danno anche diverse soddisfazioni fin da subito. Intanto, naturalmente, qualche piccolo solfeggio, qualche esercizio di scrittura note, ma non troppo, solo per fargli superare le difficoltà inevitabili che può avere alle prime letture. Quando avrà acquistato un pò di dimestichezza in più, comincia col fargli studiare qualche pezzo che piace a lui, magari semplicemente con melodia ed accordi, stile chitarra, oppure qualche pezzo facile del repertorio classico, se guardi su internet ne trovi a vagonate. Solo dopo un pò, quando vedi che comunque si appassiona e gli piace, comincia con la tecnica pura delle scale, arpeggi, solfeggi ecc...ma sempre in modo che non vengano MAI prima della musica...
Può essere un metodo poco ortodosso di insegnare a suonare, e sicuramente molti insegnanti inorridirebbero, ma io ti dico come l'hanno fatto imparare a me, e cioè prima facendomi vedere i lati positivi dell' imparare a suonare (e di conseguenza facendomi innamorare del pianoforte) e poi quelli più negativi. Ora magari una scala la so fare peggio di molti altri, ma ho la passione necessaria per non farmi pesare il suo studio...
Io è questo che cercherei di far passare : Thumbup :
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Re: insegnare a suonare la tastiera - metodo

Postby Max » Sat Dec 08, 2012 7:08 am

Non dimentichiamoci che suonare è una cosa, Insegnare è un'altra -

Insegnare ai ragazzi non è molto semplice e non si può generalizzare, nel senso che ogni individuo è a se, è come se dovessi cucire un vestito, non lo faresti uguale per tutti, ognuno ha la sua taglia. Quindi bisogna capire quali sono le esigenze, i gusti le priorità e le difficoltà più evidenti, in base a quello, si costruisce il progetto sull'individuo, e ci si lavora continuamente, anche quando torni a casa e ci pensi a quell'allievo, riflettendo su ciò che ha fatto e quello che non è riuscito a fare, e perchè, quindi lavorarci su per la prossima lezione -
Per quanto riguarda gli obbiettivi, bhe anche qui non è che si possa mettere la mano su fuoco dicendo per certo quali saranno, gli obbiettivi possono variare durante il percorso quindi cambiare anche programma -
Ma oltre a questo c'è una marea di materiale che bisogna prendere in considerazione, oltre alla consapevolezza di avere un certo grado di responsabilità - far scappare un'allievo perchè si è sbagliato qualcosa è grave, diciamo che se scappa da me e va da un'altro allora c'è ancora speranza che il ragazzo possa continuare, ma se scappa per non riprendere più a causa dell'insegnamento sbagliato, fa riflettere vero???? qualcuno che perde l'opportunità di avere la musica dentro di sè lascia l'amaro in bocca -
mi verrebbe di parlare di altre 2456000000000000 di cose ma non è il caso, solo una,,,, il lavoro di insegnate si affila facendolo, quindi con l'esperienza si impara da se stessi raggiungendo un buon grado di preparazione che servirà appunto al lavoro da conseguire con gli allievi, non esiste un insegnate che possa insegnare a tutti gli altri insegnanti, è una continua evoluzione su di se e sugli altri -
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Re: insegnare a suonare la tastiera - metodo

Postby Manuel_Manuwar » Sat Dec 08, 2012 9:15 am

io riporto la mia esperienza...oramai sono parecchi anni che insegno il pianoforte privatamente, e come è stato detto prima, ogni bambino/ragazzo è diverso...ed anche il mio modo di insegnare è cambiato parecchio col tempo. Ho iniziato stile conservatorio, quindi rigido e con un particolare e definito percorso da far fare agli allievi per poi rendermi conto che la maggior parte dei ragazzi odiavano questo modo (ma l'ho scoperto da solo...vedendo appunto che col tempo scemava il loro entusiasmo). Purtroppo una delle grosse problematiche che c'è sempre stata e penso sempre ci sarà è quella che i ragazzi si aspettano di poter suonare quello che sentono in radio o come te o quello che suoni te nel giro di pochi mesi e se non ci riescono si stancano e perdono di interesse, non riuscendo ad avere pazienza e a capire che per arrivare lì dove loro vorrebbero tu hai faticato per anni...e tutto questo è, da un certo punto di vista, aggravato dalle possibilità che ci sono oggi, una su tutte internet e i video di youtube...dove oltre a gente competente ce ne sta una marea incompetente che ti fa vedere le cose più facili di quello che in realtà sono...fregandosene se poi magari tieni la mano male, non sai leggere lo spartito, o se creano "danni" alla tuapercezione della musica. Spesso sento suonare ai miei ragazzi motivetti di qualche famosa canzone e alla domanda "dove l'hai imparata questa?" la risposta è sempre "c'era uno su internet che la insegnava...senti quanto è forte...è tanto facile, la facciamo?" e poi gli guardi le mani e vedi roba improponibile, intonalità con mille alterazioni, con la mano che si muove a caso, con passaggi di terzo dito sopra il quarto o di secondo sopra il terzo o cose del genere...bah!!! E' dura "lottare" in queste situazioni...io sono cmq arrivato alla conclusione che ti dicevano prima, cioè che ognuno, in base a quello che vedi dal ragazzo, avrà bisogno di un suo percorso diverso da quello degli altri proprio perchè siamo tutti diversi...senza però, a mio parere, prescindere da alcune cose che ci devono essere: io per esempio, dovendo partire da zero, insegno prima quali sono le note, dove si trovano sul pianoforte, poi gliele insegno sul pentagramma (rigorosamente solo chiave di violino all'inizio fino a che non la padroneggiano...solo più tardi aggiungo la chiave di basso) e poi gli insegno i valori delle note (all'inizio non vado oltre la croma...poi anche le semicrome...e le altre gli dico che esistono)...questo di solito basta per un bel pezzo e poi man mano che vengono fuori le cose gliele spiego e gliele scrivo ovviamente tutte sul quaderno per fargliele studiare (tipo i punti, le legature ecc). Il solfeggio è vitale da subito, quindi da quando gli faccio la corrispondenza delle note che suonano sul pentagramma, sia su metodi dedicati che su esercizi che dovrebbero essere solo suonati (perchè di solito sui libri di solfeggio classici la chiave di basso parte troppo presto rispetto a quanto impiegano per essere sicuri della chiave di violino)...il solfeggio cmq lo odieranno tutti a prescindere :D (lo odiavo pure io...solo a distanza di molti anni ho capito quanto è indispensabile...solo che per i problemi della fretta di cui ti parlavo prima, è difficile farlo capire). Di solito uso il beyer o trattati simili all'inizio, ad esempio il piccioli (che è una raccolta tra beyer, czernyana e altro)...poi piano piano col tempo faccio sempre in modo di dare come compiti un esercizio di tecnica (perchè ci vuole), un brano (perchè come dicevamo l'orecchio vuole giustamente la sua parte) che può essere classico o moderno ma nel caso bisogna trovarli semplificati e a volte glieli trascrivo io semplificati, e un esercizio di solfeggio (di solito faccio a tutti solo il primo libro del pozzoli...che per chi non ha pretese superiori basta e avanza secondo me e facendo attenzione a non fargli confusione da subito con i tempi di 2/2 3/2 4/2 che li potrebbero confondere...quindi vado a cercare i brani in quarti...e con la promessa che fatto quel libro finirà il solfeggio , anche se li informo di quanta altra roba ci sia dopo quel libro, quindi prima me li fanno bene prima se lo tolgono :D)...poi finito il solfeggio dei 3 esercizi o metto 2 di tecnica e un brano o 1 di tecnica e 2 brani...a seconda del ragazzo che ho davanti. Una cosa che io personalmente non faccio fare all'inizio e per un bel pezzo sono le scale, che dalla mia esperienza annoiano a morte e demotivano il ragazzo (ripeto...questo all'inizio...poi se sboccia la passione vera o se un particolare brano lo richiede si recupera) e gli accordi, che per me altro non sono che una scorciatoia all'inizio che a me personalmente non piace...ma glieli faccio moooooolto in seguito...ma moooolto, dopo avergli spiegato la tonalità, le scale e di conseguenza gli spiego il meccanismo con cui si costruiscono gli accordi e glieli faccio cercare a loro per vedere se hanno capito il meccanismo...perchè all'inizio imparerebbero le posizioni senza capire cosa stanno facendo e questa è una cosa che io detesto e che sono dell'opinione che non serva per lo sviluppo musicale. Ecco, più o meno io faccio così...ma come dicevamo prima non c'è un unico modo, ma il modo lo elabori tu in base a chi hai davanti. Ciao e ancora benvenuto :)
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Re: insegnare a suonare la tastiera - metodo

Postby Hybrid » Tue Dec 18, 2012 11:30 am

Grazie a tutti per le risposte. Apprezzo i vari pensieri perchè non avendo mai insegnato mi servono tutti! Appoggio quanto afferma max (psicologia e pedagogia dell'insegnmento, fatto alle superiori - magistrali) perchè uno può essere il miglior musicista al mondo: da qui a insegnare c'è un abisso. E capisco ciò che afferma Manuel-manuwar anche se tra le righe si legge che questo sarebbe il percorso per diventare pianista! Non che ci sia niente di male, ma con i tempi che corrono è difficile attuarlo perchè chi vuole veramente diventare pianista (o i suoi genitori) va direttamente al conservatorio mentre per i privati si parla di pianoforte ma più improntato su accordi e musica leggera. A ciò aggiungo che a) partirò a gennaio con il ragazzo. Vuole fare "tastiera" perchè il fratello fa "batteria" e si diverte parecchio; già qui le premesse sono sbagliate in quanto con la batteria si ottiene qualche blando risultato prima che non con il piano, o sbaglio? Quindi livello psicologico è una sorta di sfida e non una vera passione sbocciata... Ho detto quindi alla madre che minimo facciamo un mese, sia per rispetto nei miei confronti che per dar tempo al ragazzo che se ne renda conto (bisogna un po sudare e pazientare in questa vita!) b)Si è aggiunto un altro allievo, mio amico, che vuole lezioni di tastiera e un pò di metodo (4 h di armonia, accordi, suoanre lo strumento). Qui la cosa cambia perchè suona già la chitarra e quindi conosce un po la musica e il ritmo (non la teoria però), è motivitato perchè mi ha cercato lui ed inoltre ha 25 anni. Consigli sul da farsi?
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